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DIMA Distributore Ufficiale Caparol
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Perchè l'isolamento a Cappotto ?PREMESSA Da anni Dima è impegnata nella diffusione di prodotti e sistemi indirizzati all'isolamento termico denominato a “cappotto”. Oggi questa ricerca si è concentrata sul consolidamento di uno stretto rapporto di collaborazione con Caparol azienda tedesca presente in oltre 50 paesi nel mondo che studia e realizza sistemi a cappotto da oltre 50 anni. Dima insieme a Caparol, oltre all'altissimo standard dei prodotti, può fornire un altissimo standard nella formazione, che crediamo sia oggi quello che ancora manca davvero nella nostra cantieristica. Scarica il manuale di posa del sistema di rivestimento a cappotto PIU' COMFORT CON MENO SPRECO DI ENERGIA Con un cappotto Caparol migliorate l’ambiente e risparmiate denaro. Ma si ottiene anche una benefica atmosfera di comfort. Il freddo resta fuori e il caldo dentro. Grande risparmio di energia Ogni sistema di isolamento dall’esterno frena il flusso di calore da dentro a fuori e da fuori a dentro. Quindi è chiaramente necessaria meno energia per il riscaldamento e per il condizionamento estivo. Come regola approssimata vale: miglioramento di trasmittanza U di 0,1 W/m2 K significa un risparmio di circa 1 litro di gasolio ovvero di 1 m3 di gas metano, riferito a 1 m2 di superficie di facciata. Per avere diritto a un contributo pubblico, ogni edificio o singola unità immobiliare devono disporre della certificazione energetica e di un livello minimo di isolamento termico. Il finanziamento è vincolato alla classificazione dell’edificio, che viene determinata dalla valutazione delle sue qualità termiche. La Classe dell’edificio indica il fabbisogno energetico di energia primaria (kWh/m2 anno). Con un sistema per l'isolamento termico a cappotto Caparol possono essere risolte senza problemi tutte le esigenze che riguardano l’isolamento termico. La qualità più alta Tutti i sistemi di isolamento termico a cappotto Caparol rispondono alle normative specifiche europee e nazionali. Istituti di certificazione autorizzati e indipendenti controllano continuamente i sistemi certificati, e garantiscono il mantenimento della qualità elevata. Inoltre le normative stabiliscono l’adozione di precise regole di corretta applicazione senza le quali non possono essere garantite la qualità e durabilità. Caparol è socio fondatore di Cortexa, l’Associazione Cappotto di Qualità. UNA SCELTA DI RISPARMIO E DI QUALITA' Nessun risanamento duraturo delle facciate può sussistere senza risanamento termico. I maggiori costi per un isolamento termico sono ridotti in confronto al potenziale risparmio di costi energetici. Il miglior rendimento per il vostro capitale Il reddito più sicuro consiste nel ridurre i costi per il riscaldamento. I costi si riducono enormemente con un sistema a cappotto Caparol, poiché nella maggior parte dei casi gli edifici esistenti non rispettano la normativa sul risparmio energetico. In caso di necessità di grandi interventi di riparazione sulla facciata, a causa di lesioni, distacchi etc., è oltremodo vantaggioso combinare il restauro della facciata con il miglioramento dell’isolamento termico. Accanto ai costi comunque necessari – vedere tabella sopra – i costi supplementari per il miglioramento dell’isolamento termico sono marginali. Per il risanamento termico degli edifici esistenti, sono previsti finanziamenti e contributi pubblici. In tal modo si possono ammortizzare i costi in un periodo di tempo ancora minore. Inoltre il miglioramento della classificazione energetica aumenta il valore dell’immobile. Progettazione delle facciate senza limitazioni Come parte integrante del sistema cappotto Caparol è disponibile un vasto programma di elementi di finitura e completamento. In tal modo non si è limitati nelle possibilità costruttive ed estetiche delle facciate. E’ possibile la ricostruzione completa della facciata come era, oppure il suo completo rifacimento. La soluzione particolare: Capapor E’ disponibile un assortimento di profili standard di cornicioni, contorni di finestre, fasce marcapiano, realizzati in materiale leggero e termostabile, applicabili al sistema Caparol. A cosa è necessario fare attenzione? Fondamentalmente un sistema cappotto Caparol può essere applicato su ogni supporto portante. In aggiunta all’incollaggio dei pannelli isolanti è possibile, e in alcuni casi necessario, un fissaggio meccanico supplementare con tasselli speciali. A causa della variabilità dei supporti e della resistenza dei materiali presenti sulla facciata, è consigliabile un sopralluogo preventivo con consulenza da parte del nostro servizio tecnico o di una impresa specializzata. La scelta del tipo di materiale isolante e del suo spessore è dipendente dalla muratura e dal valore di isolamento termico desiderato (grazie al sistema Caparol Capatect non esistono limitazioni a tale valore).
IL LOGICO PASSO VERSO IL FUTURO Già negli anni 80 era stato coniato il termine "Low Energy House“ per indicare abitazioni che consentivano di dimezzare i costi per il riscaldamento. A partire dai paesi scandinavi e nordici, questa filosofia si è diffusa in tutta Europa e quindi anche in Italia. Case a basso consumo sono case il cui fabbisogno di energia per il riscaldamento, per mezzo di un elevato isolamento termico, è inferiore a 40kWh/m2 per anno (a seconda delle normative regionali). Questi valori possono essere raggiunti con un valore di trasmittanza U delle pareti esterne < 0,2 W/m2K. Un ulteriore decisivo passo in direzione del risparmio energetico porta al concetto di casa passiva. In questo caso il fabbisogno di energia primaria per riscaldamento è inferiore a 15 kWh/m2 anno. E’ necessario in questo caso almeno un valore U < 0,12 W/m2K delle pareti esterne. Edifici costruiti secondo questo standard possono non avere bisogno di alcun sistema di riscaldamento attivo. Entrambi i concetti sono realizzabili in modo economicamente vantaggioso solo con l’applicazione di un isolamento termico dall’esterno del tipo a cappotto. Oltre a ciò è indispensabile, nella realizzazione dell’isolamento, l’assoluta assenza di ponti termici, e che le giunzioni alla facciata siano a tenuta perfetta. Finestre ad alto isolamento e adeguati sistemi impiantistici come la ventilazione controllata, contribuiscono inoltre al raggiungimento degli standard fissati per le case a basso consumo o per le case passive. Lo standard di casa a basso consumo può anche essere ottenuto con il risanamento termico di edifici esistenti. Caparol con il sistema a cappotto Capatect sostiene questi concetti e collabora con le associazioni per il risparmio energetico alla ottimizzazione del sistema di isolamento termico. FORMAZIONE, FORMAZIONE, FORMAZIONE Ancora oggi nessuna scuola edile o per geometri è in grado di dare una formazione esaustiva di un aspetto dell'edilizia così importante come l'isolamento a cappotto eppure, come dice l'Ing. Federico Tedeschi responsabile tecnico della Caparol Italiana, “isolare termicamente è necessario e indispensabile: ce lo dicono le normative, ce lo ribadisce la cronaca che riporta il continuo rialzo dei prezzi dei combustibili, e ce lo chiede l’ambiente. Ma isolare si deve in modo effettivo, “reale”: la teoria non basta. Il sistema di isolamento termico costituito da pannelli isolanti applicati sulla facciata, rivestiti da un intonaco sottile armato con rete, e protetti da una finitura a spessore, generalmente chiamato “cappotto”, rappresenta sotto molti aspetti il miglior modo di isolare: esso deriva nella sua espressione tecnica moderna da una storia di oltre mezzo secolo fatta di prove, verifiche, e applicazioni. E di errori. E tutto è servito a definire sempre meglio quelle che sono le caratteristiche dei componenti e le regole applicative e progettuali. Si, perché il cappotto va compreso nella sua essenza: e cioè pensato, studiato, progettato, prima ancora di essere realizzato. La tecnica di isolare dall’esterno, cioè di realizzare una barriera termica sull’edificio, contro il freddo d’inverno e contro il caldo d’estate, presuppone precisione e competenza in tutte le fasi del processo edilizio: progettazione, produzione dei componenti, realizzazione, manutenzione. Troppo spesso nella nostra edilizia siamo abituati tutti (produttori, progettisti, costruttori, applicatori, committenti) a ragionare per “correzioni successive”: chi arriva dopo “corregge” e ripara gli inevitabili errori di chi è venuto prima. Ciò fa parte del nostro modo di costruire, del nostro DNA consolidato da secoli. E così chi realizza le strutture portanti dell’edificio si permette tolleranze (errori) che poi saranno compensati da chi realizzerà i tamponamenti, e poi chi farà gli intonaci cercherà di sistemare i disallineamenti, e chi applicherà le finiture cercherà di mettere altre pezze e cerotti. E nel corso della vita utile dell’edificio sappiamo già che qualcuno dovrà montare un ponteggio, prima o poi, per eseguire interventi di una certa entità su una facciata magari finita da pochi anni. Ecco, per il cappotto, tanto per cominciare, non funziona così. Non “può” funzionare così. Il cappotto richiede precisione. E tecnica. E progettazione. Un errore nel ciclo del cappotto, sia nella fase progettuale per es., un errore in un giunto, o l’errata scelta di un materiale isolante, …), sia nella fase realizzativa (per es., un errore di incollaggio dei pannelli, …) il cappotto se lo porta dietro come vizio congenito per tutta la sua vita utile. E gli errori nel cappotto sono difficilmente correggibili. E la vita utile del cappotto dipende essenzialmente dall’assenza di errori congeniti. Tutto ciò non presuppone che per progettare o realizzare correttamente un isolamento termico a cappotto ci vogliano scienziati o artisti del cantiere: è però necessario comprendere alcune elementari regole tecniche, applicative e progettuali, che saranno in parte sviluppate nel testo che segue, che è un compendio per l’isolamento termico (e un po’ anche acustico) e che non può prescindere dalla comprensione della soluzione tecnica alla quale fa riferimento. E il resto lo faranno i cantieri, e l’esperienza. E così chi realizza le strutture portanti dell’edificio si permette tolleranze (errori) che poi saranno compensati da chi realizzerà i tamponamenti, e poi chi farà gli intonaci cercherà di sistemare i disallineamenti, e chi applicherà le finiture cercherà di mettere altre pezze e cerotti. E nel corso della vita utile dell’edificio sappiamo già che qualcuno dovrà montare un ponteggio, prima o poi, per eseguire interventi di una certa entità su una facciata magari finita da pochi anni. Ecco, per il cappotto, tanto per cominciare, non funziona così. Non “può” funzionare così. Il cappotto richiede precisione. E tecnica. E progettazione. Un errore nel ciclo del cappotto, sia nella fase progettuale (per es., un errore in un giunto, o l’errata scelta di un materiale isolante, …), sia nella fase realizzativa (per es., un errore di incollaggio dei pannelli, …) il cappotto se lo porta dietro come vizio congenito per tutta la sua vita utile. E gli errori nel cappotto sono difficilmente correggibili. E la vita utile del cappotto dipende essenzialmente dall’assenza di errori congeniti. Tutto ciò non presuppone che per progettare o realizzare correttamente un isolamento termico a cappotto ci vogliano scienziati o artisti del cantiere: è però necessario comprendere alcune elementari regole tecniche, applicative e progettuali, che saranno in parte sviluppate nel testo che segue, che è un compendio per l’isolamento termico (e un po’ anche acustico) e che non può prescindere dalla comprensione della soluzione tecnica alla quale fa riferimento. E il resto lo faranno i cantieri, e l’esperienza” E' per questo che Dima grazie al contributo Caparol è in grado di garantire ai propri clienti un percorso formativo in Caparol del sistema di isolamento a cappotto realizzato nella nuovissima scuola Akadeime a Vermezzo, vicino Milano. Basta una semplice richiesta ai nostri uffici per potersi iscrivere ed accedere ad un corso che oggi diventa sempre più indispensabile per gli applicatori, i progettisti e i responsabili di cantiere. |
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